Gisella Abbate
Gisella Abbate è un’artista nata a Milano nel 1979, ha frequentato il liceo artistico Caravaggio e si è laureata in pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera, nel suo percorso formativo ha avuto la fortuna di avere grandi artisti come docenti in particolare Dario Brevi, Alberto Trazzi, Stefano Pizzi, Luciano Fabro, Paolo Minoli e personalità esimie del mondo dell’arte quali Jole De Sanna, Guido Ballo, Tiziana Valzelli che hanno segnato nettamente il suo percorso artistico.
L’artista è in grado di usare qualsiasi materiale e tecnica ma quello che più la rappresenta è la pittura a olio stesa su tela liscia tramite velature.
Delle sue opere di maturità d’intensa connotazione espressiva e visiva ha scritto di lei la storica e critica d’Arte Giada E.E.Tarantino: “ in specie la Serie riconducibile alla corrente contemporanea del Metamorfismo, al processo creativo peculiare del medesimo, rivisitato dall’Artista in una frequenza fortemente intimista che ritrae la fisionomia identitaria umana e dell’ambiente, l’anatomia viscerale del corpo formale e simbolico, nel dettaglio amplificato che riconduca ad una nuova Forma di sé e ad una nuova visione dell’inconscio e di noi stessi completa“.
Dal 1998 avvia una ricerca creativa multilivello, sperimentando diverse tecniche artistiche quali Pittura, Scultura, Fotografia, Performance teatrale, Incisione, Ceramica a piccolo e gran fuoco e Sartoria per la moda, la sua grande passione per l’Anatomia umana la accompagna in tutto il suo percorso e sgorga prepotentemente in ogni suo lavoro, nell’indagare il segno portato sul corpo, trasportando lo spettatore in un microcosmo intangibile che sveli il soggetto nella sua forma più completa.
Strizzando l’occhio al poeta Paul Valery, reinterpreta in chiave pittorica la frase “La cosa più profonda dell’uomo è la pelle”: il frammento è infatti la visione più congeniale per Gisella Abbate nella quale i primi piani ingranditi di cicatrici, protuberanze, ematomi e pieghe, isolati dal corpo, assumono l’aspetto di paesaggi alieni, nello svelare allo spettatore una storia celata. Ispirata a diversi artisti – fra i quali i Fotografi Robert Davies, Yves Trémorin, Francesca Woodman i Pittori Artemisia Gentileschi, Francisco Goya, H.R. Giger – l’Opera da lei creata diviene così potente, raffinata e sconcertante.
“La cosa più profonda dell’uomo è la pelle”
Tutt’ora in fervente attività ha edificato sei Mostre personali a Milano e Bergamo, ha partecipato a diverse mostre collettive in Italia e all’estero in numerose gallerie a Brera, a Spoleto Arte, alla Biennale di Milano e di Sanremo, Firenze, Catania, con la curatela di Giorgio Seveso, Vittorio Sgarbi, Angelo Crespi, Salvo Nugnes, Giada Eva Elisa Tarantino e Leonarda Zappulla, ha partecipato a esposizioni internazionali quali l’Usa Tour( New York, Los Angeles, Miami, Washinton),Vienna, Parigi. E’ apparsa in importanti cataloghi presenti nella grande distribuzione Mondadori e Feltrinelli, Giunti per il Metropolitan Museum Coorporate curati da Vittorio Sgarbi, Salvo Nugnes, Angelo Crespi e Marco Rebuzzi.
L’artista ha ricevuto menzioni speciali e premi attraverso il suo poliedrico lavoro per citarne alcuni Premio Arte e Moda per l’abito da lei confezionato “Oltre le spine sboccia la rosa” alla sfilata presso l’Una hotel con la Galleria Milanese, il Premio Margherita Hack per il quadro “tempesta solare, energia”, il Premio Jacopo da Ponte per la ricerca artistica sul dipinto “Ouroboros linfa vitale, nutrimento spirituale”, il Premio Belle Arti per la creatività da Giuseppe La Bruna, direttore dell’Accademia di Belle Arti di Venezia con “Dallo stigma sgorga la storia” e venendo selezionata tra gli artisti della Top Selection dal curatore gallerista Antonio Battaglia di Brera con il dipinto “Ignavi, delli angeli che non furon ribelli”. Inoltre è stata premiata dalla Galleria San Babila Milano in due occasioni “il sogno di Demetra” e “Il gran premio San Babila”. Infine è stata selezionata dalla critica Vera Agosti nella mostra “Visioni Oniriche” presso la Galleria MAEC Gallery Milano.
La pittrice è entrata nel 2019 a far parte della prestigiosa collezione circles di Duilio Zanni con “Distruzione”.
Inoltre è stata prescelta per l’edizione 2024 del prestigioso Atlante dell’Arte Contemporanea De Agostini – presentato dal Professor Paolo Levi e da Achille Bonito Oliva ed in Rai, a breve presente al Metropolitan Museum of Art di New York.
L’artista è presente sull’edizione Artisti 24 curata da Art Now e Marco Rebuzzi, distribuita dalla Mondadori e presentata con l’esposizione a Mantova presso il Museo Diocesano Francesco Gonzaga.
Gisella Abbate nel 2024 è apparsa in numerosi prestigiosi Cataloghi come “Ambasciatori D’Arte” dov’è stata intervistata e dove sono presenti svariate sue opere, il volume è curato da Vittorio Sgarbi e Salvo Nugnes.
Inoltre apparirà nella pubblicazione “Dossier Artestruttura” e infine nel Catalogo Arte Moderna “CAM numero 60” Mondadori Editore.
Momenti chiave
Momenti chiave nella carriera artistica di Gisella Abbate.

'98
Ricerca artistica
Dal 1998 avvia una ricerca creativa multilivello, sperimentando diverse tecniche artistiche quali Pittura, Scultura, Fotografia, Performance teatrale, Incisione, Ceramica a piccolo e gran fuoco e Sartoria per la moda.

'19
Collezione Circles
La pittrice è entrata nel 2019 a far parte della prestigiosa collezione circles di Duilio Zanni con “Distruzione”.

'24
Atlante Arte Contemporanea
E’ stata prescelta per l’edizione 2024 del prestigioso Atlante dell’Arte Contemporanea De Agostini -presentato dal Professor Paolo Levi e da Achille Bonito Oliva ed in Rai, a breve presente al Metropolitan Museum of Art di New York.

'24
Ambasciatori d'Arte
L’artista nel 2024 è apparsa in numerosi prestigiosi Cataloghi come “Ambasciatori D’Arte” dov’è stata intervistata e dove sono presenti svariate sue opere, il volume è curato da Vittorio Sgarbi e Salvo Nugnes.
Dicono di lei i critici d'arte
“Gisella Abbate sembra sciogliere un dipinto mitologico antico nell’anamorfismo. Ecco allora un fiume di figure umane che scorrono in un vortice circolare. Sogno, incubo o allucinazione? E’ il caos primigenio da cui tutto si è formato, o non piuttosto la confusione della modernità, col suo seguito di rumore, inquinamento, perdita dei valori, visioni artefatte della vita?”
Vera Agosti
“ in specie la Serie riconducibile alla corrente contemporanea del Metamorfismo, al processo creativo peculiare del medesimo, rivisitato dall’Artista in una frequenza fortemente intimista che ritrae la fisionomia identitaria umana e dell’ambiente, l’anatomia viscerale del corpo formale e simbolico, nel dettaglio amplificato che riconduca ad una nuova Forma di sé e ad una nuova visione dell’inconscio e di noi stessi.”
Giada E.E. Tarantino
“L’arte di Gisella Abbate colpisce per il forte impatto emotivo. Attraverso colore e movimento, la talentuosa artista illustra un’intensità di emozioni che arrivano direttamente al cuore. L’impulso creativo che sta alla base dell’ideazione lascia il campo libero a un fervido desiderio di sperimentazione che si esprime con una potente carica poetica ed una fortissima comunicatività sensoriale che sula dalla razionalità e fa leva sulle emozioni. Ogni opera è una consacrazione della forza creatrice dell’arte.”
Salvo Nugnes
“Artista a tutto tondo, Abbate si lascia sedurre dalla maniera dei Preraffaeliti, ed in particolare dall’Ofelia, uno dei dipinti più noti di Millais. La raffinatezza decorativa e la spiritualità del primo Rinascimento, ai quali si rifà romanticamente la ‘Confraternita dei Preraffaeliti’, vengono ora sostituiti da una verve onirica, straniante e surreale”.
Marco Rebuzzi